Il mio biglietto da visita

martedì 20 novembre 2012

Un lavoro a misura … di mamma

Recentemente ho aderito ad un'iniziativa molto interessante che punta la sua attenzione sul tema delle donne e delle mamme in particolare.
Ogni mese affronteremo un argomento diverso, mettendo in luce i problemi che ogni giorno le donne e le mamme sono costrette ad affrontare per poter conciliare tutto.
Questo mese iniziamo parlando di lavoro, che purtroppo al giorno d'oggi è contrario, in tutto e per tutto, a chi ha deciso di affrontare questa cosa bellissima chiamata maternità.
Io sono mamma di due bambine, Sara di 6 anni e Arianna di 2 anni e 8 mesi e, a suo tempo, dopo tanto cercare, alla fine ho deciso di rinunciare momentaneamente alla ricerca di un lavoro fisso per avere un figlio. Si parlava di circa 7 anni fa e da allora le cose sono cambiate tantissimo.
Nel nostro Paese, le mamme che lavorano sono costrette a tour de force non indifferenti per conciliare la vita familiare con quella lavorativa. Avere un figlio vuol dire, avere bisogno di permessi per malattie del bambino, per visite pediatriche e nel caso meno "importante" per recite scolastiche o colloqui con le maestre. Tutto ciò, dai datori di lavoro è visto come un deterrente per assumere una donna, seppur efficiente nel suo lavoro e matura dal punto di vista personale perché, non riescono a vedere il potenziale che una mamma può avere.
Troppo facilmente si pensa che una mamma non sia in grado di lavorare con la dovuta attenzione, sottovalutando un elemento fondamentale: oltre ad essere una mamma, è una moglie, è colei che porta avanti la casa, che si occupa di conciliare quelle piccole cose che potrebbero essere visite mediche, compiti, sport vari, pranzi, cene, merende e tutto ciò che sembra scontato nella vita familiare, ma che fa parte di noi. Chi, meglio di una persona che già di suo, fa tutte queste cose, potrebbe dare il massimo in un ufficio?
In questi anni ho pensato tanto ad un lavoro perché, per quanto io sia contentissima di essere mamma e di aver cresciuto le mie bambine, a volte sento il bisogno di qualcosa di mio e sento la necessità di contribuire economicamente. Ma come si fa a conciliare tutto bene senza diventare matti? Molte donne lo fanno e a loro va tanta ammirazione, ma se io potessi scegliere un lavoro (che è un sogno ovviamente)? Sicuramente sceglierei un  lavoro d'ufficio che si possa gestire da casa, un lavoro che mi dia, anche una piccola indipendenza economica, ma che mi lasci la possibilità di occuparmi della mia famiglia e di crescere le mie figlie, la nuova generazione che un giorno raccoglierà quello che noi abbiamo lasciato; ma che stiamo lasciando ai nostri figli? Niente di concreto e di positivo, solo preoccupazioni.
Io vivo a Roma e qui, andare a lavoro vuol dire uscire un'ora, un'ora e mezza prima, quando ti dice bene, affrontare il traffico mattutino, arrivare a lavoro già stanche e preoccupate per i bambini al quale va sempre il primo pensiero, lavorare e doversi rimettere in mezzo al traffico. Insomma, nel migliore dei casi, si perdono dalle 2 alle 3 ore al giorno, solo per il tragitto casa-lavoro e lavoro-casa, ore che potrebbero essere dedicate ad ulteriore lavoro o anche alle pulizie di casa, alla spesa, alla preparazione di tante cose o alle "semplici", ma importanti coccole. E allora perché non fare in modo che tutto possa essere gestito da casa? E vogliamo mettere anche il risparmio di benzina che ci sarebbe, meno traffico, meno inquinamento, meno stress e maggior efficienza?
Si, per me il lavoro ideale, sarebbe un lavoro gestibile da casa ... ma sarà mai possibile? Esiste già questo tipo di attività, ma non è ancora vista bene qui; è poco diffusa purtroppo e invece sarebbe proprio l'ideale per una mamma.

2 commenti:

  1. è proprio vero quello che dici.. Chissà che prima o poi non si possa fare cosi anche in italia. Sarebbe un bellissimo progetto.
    baci a te e ai bimbi

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    1. Già Fiore, sarebbe proprio bello ^_^
      Bacioni e grazie.

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